lunedì 15 maggio 2017

LE TEORIE SULLA NASCITA DEL LINGUAGGIO


BURRHUS SKINNER sostiene che il linguaggio, come gli altri aspetti del comportamneto,viene appreso mediante il condizionamento operante, ossia una serie si stimoli, reazioni e rinforzi che mantengono attivo un certo comportamento.
il bambino oltre ad apprendere le risposte verbali, impara anche le le situazioni adatte a ciascuna risposta: l'apprendimento del linguaggio è dunque legato alla socializzazione.
NOAM CHOMOSKY secondo lui non si puo negare che l'imitazione e il rinforzo intervengano nel'apprendimento del linguaggio, ma egli sottolinea che da soli non bastano: bisogna ipotizzare che il bambino abbia in sé la capacità innata di comprendere la lingua madre e di riprodurla in modo corretto.
JEAN PIAGET scondo lui il bambino impara a parlare nella fase del cosidetto "eogentrismo infantile" durante la quale la quale è concentrato su se stesso e non sa ancora interagire con gli altri suoi coetanei.
LEV VYGOTSKJI secondo lui invece, il percorso è esattamente opposto: dapprima srge il linguaggio comunicativo, come funzione interpsichica, che mette in relazione le persone, sucessivamente si sviluppa il linguaggio interiore o egocentrico come funzione intrapsichica che permette di regolare dall'interno i processi congnitivi e il proprio comportamento.
LE FASI DELLO SVILUPPO DEL LINGUAGGIO UMANO


  1. alla nascita vi sono suoni vegetativi (singhiozzi) e suoni vocali (gemiti)
  2. ai primi mesi vi sono vocalizzazioni (controllo del respiro)
  3. ai 2 mesi vi è il verso del tubare (consonanti)
  4. ai 5-6 mesi vi è la lallazione (sillabe)
  5. ai 12-18 mesi vi è il linguaggio olofrastico (parola-frase)
  6. ai 18-24 mesi frasi binarie (due parole)
  7. ai 24-30 mesi vi è la frase telegrafica ( tra parole senza connettivi)
  8. ai 2-6 anni vi è il iper-correttismo (applicazione delle regole imparate anche dalle eccezioni)
IL LINGUAGGIO UMANO E IL LINGUAGGIO ANIMALE 



  • il linguaggio umano è in continua evoluzione/trasformazione come possiamo osservare anche dai libri di storia, fa usi diversi come:
  1. simboli
  2. concetti 
  3. parole 
  • i suoi elementi sono ad esempio:
  1. fenomeni, vocali e consonanti
  2. morfemi, distinti in: radici, prefissi e suffissi
  3. parole
  4. frasi 
  5. discorsi
  • il linguaggio animele invece è connaturato e immutabile e fa riferimento a fatti concreti.
LA STRUTTURA DELLA COMUNICAZONE 

nella comunicazine vi è: chi parla e chi ascolta, o chi scrive e chi legge. pero si puo comunicare anche con: suoni, immagini, colori, gesti, espressionied odori.
a ogni sengo viene attribuito un significato che è condiviso da un determinato gruppo.
ROMAN JAKOBSON studiò in particolare la comunicazione verbale.
 un mittente trasmette un messaggio ad un destinatario o ricevente, utilizzando un codice. il kittente codifica il messaggio. il ricevente lo decodifica.
mittente e destinatario sfruttanto un canale, cio di cui si parla è il referente e all'interno di una certa situazione comunicativa ne costituisce il contesto.
la voce è il canale cui è piu spntaneo pensare. la comunicazione puo incorrere in qualche ostacolo. il canale puo subire interferenze (es. quando il detinatario fraintende allora si dice che non ce sintonia tra la codificazione del messaggio e la sua codificazione).
COUNICAZIONE E LINGUAGGIO

Che cosa è la "comunicazione" e perché si comunica 


comunicazione, scambio di messaggi. tutti gli esseri viventi comunicano con mezzi diversi: 
  • voce
  • gesti
  • postura
  • movimenti
comunicare è fondamentale che garantisce l'adattamento all'ambiente. significa condividere indormazioni, emozioni  ed esperienze.
la comunicazione d'oggi è molto complessa ed articolata e viene tramessa dalle vecchie alle nuove generazioni con:
  • discorsi
  • racconti
  • libri 
  • giornali
  • ecc..
comunicare quindi per tutti gli esseri viventi è un'esigenza quotidiana.

giovedì 23 marzo 2017

STRETTE DI MANO
  1.  stretta forte:persona solida, attiva e decisa, abituata al confronto fisico o uno sportivo che non sa gesire la sua forza  
  2. stretta molle:perosa timida o pigra che tende ad essere troppo insicura o sognatrice
  3. stretta sfuggente:che ritira la mano nel momento del contatto, dichara di non aver fiducia in se o nell'altr persona e preferisce mantenere le distanze. oppure puo essere che siano proffesssionisti come chirurghi o pianisti, che usano le dita/mani per lavorare
  4. stretta umida:se la mao è grassa, è più facile che sia sudata e sia una persona che preferisce piaceri fisici come mangiare a quelli spirittuali
  5. stretta di mano che si effettua passando l'altra mano sul braccio o sulla spalla:è conservata nei rappori confidenziali o padre-figlio
  6. stretta che respinge :di un contadino
  7. stretta che avvicina:tira il braccio vicino a se
  8. stretta del perdente:palmo vro il basso
  9. stretta alla pari:modo abituale
  10. stretta dominante:prendi la mano dell'altro e la giri con il suo palmo verso l'alto 

A BEAUTIFUL MIND




A BEAUTIFUL MIND
Il drammatico film "beautiful mind" racconta la storia del matematico ed economista John Forbes Nash (famosa la sua "teoria dei giochi" in economia). Ha sofferto anche di una grave forma di schizofrenia: il film affronta il rapporto, la convivialità tra genio e follia.
Il film ha inizio all'università di Princeton nel 1947. Nash è uno studente introverso ma molto intelligente, e brillante, anche superiore alla media.
Una sera in un locale grazie all'aiuto di una sfida per una donna bionda gli fornisce lo spunto per un saggio di matematica profondamente innovativo, John ottiene anche un incarico come decodificatore di codici segreti durante la Guerra Fredda. 
Sposato con una bella ed intelligente studentessa, Alicia, lo scienziato rivela progressivamente i sintomi della sua malattia.  





domenica 5 febbraio 2017


LA COSTANZA PERCETTIVA Basata sull’esperienza

COSTANZA DELL’OGGETTO Anche se le componenti di un oggetto si spostano le une dalle altre                                                               continuiamo a riconoscere lo stesso oggetto

COSTANZA DI GRANDEZZA Fino a una certa distanza un oggetto o una persona la continuiamo a                                                             vederla nelle dimensioni reali

COSTANZA DI FORMA         Quando guardiamo un oggetto da un suo spigolo o da un lato di esso le                                                         forma per noi non cambia

COSTANZA DI POSIZIONE         In qualsiasi angolazione/posizione guardiamo un oggetto esso non                                                                 cambia

COSTANZA DI LUMINOSITà      Quando osserviamo un oggetto di cui sappiamo già il colore,               E COLORE                                 anche sotto luci di luminosità diversa sarà sempre   dello                                                                               stesso colore, se invece il colore non sappiamo qual è per                                                                             noi cambierà dalla maggiore o minore luminosità
     

sabato 28 gennaio 2017

Cosa ho fatto in classe

L'argomento che mi ha ispirato e coinvolto di più che abbiamo affrontato durante le ore di scienze umane è stato quando ad un tratto il professore ci ha fatti alzare tutti e mettere in piedi formando un cerchio. Ad un tratto si é fatto avanti ed ha allungato la mano verso una mia compagna di classe e lei gliel'ha stinta e poi il prof é tornato al suo posto e si é accorto che nel gesto appena compito la compagna si era messa a ridere per l'imbarazzo quindi ci ha fatti girare per tutta la classe cercando di essere più seri possibili stringendo la mano al compagno che ci trovavamo di fronte. Con questo "esperimento" siamo riusciti anche tra compagni a distinguerci l'uno dall'altro perché magari c'era chi continuava a ridere chi faceva le facce buffe per far ridere gli altri e chi riusciva ad auto controllarsi.
È stato molto interessante anche stringere la mano hai nostri compagni perché sembra un gesto anche da tutti i giorni ma poi da lì puoi capire che tipo di persona hai davanti dal tipo di stretta di mano✋🏼 che ti porge, puoi anche accorgerti dai legami che si sono formati nella classe quando magari stringi anche tre volte la mano a un compagno o ad una compagna e zero ad un altra.